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Amourrina celebra l’arte con le capsule collection

Le creazioni artigianali diventano quindi opere d’arte in cui la tecnica diviene il mezzo per ottenere la bellezza.
In occasione della 60esima Biennale d’Arte di Venezia, Amourrina – il Brand che ridà  vita alle tradizionali perle di vetro veneziane con un tocco pop che ha lanciato la capsule collection For Art Lovers. Un’edizione limitata di 80 perle Amourrine realizzate a Murano con murrine vintage anni ’90 con l’iconico disegno a rosetta e montate su ciondoli finiti in oro.
“Le perle veneziane sono patrimonio dell’Unesco, e Amourrina evidenzia l’amore a prima vista per le murrine, per la lavorazione del vetro, per il tempo impiegato e il know how che rendono queste pietre più preziose delle pietre preziose”, spiega Elisa Evangelisti, Founder Amourrina 
Contestualmente il Brand ha deciso di coinvolgere persone attive nel mondo dell’arte, prestando il loro volto per uno shooting a favore della campagna firmata Amourrina For Art Lovers, scattata dalla fotografa Cristina Spagnolo con direzione creativa di Alessandra Cardone, che si pone come obiettivo di sostenere il savoir faire artigianale di un patrimonio prezioso che stiamo perdendo.
Un progetto tutto al femminile che ha visto come protagoniste diverse donne attive nella sfera artistica in tutte le sue sfumature, come galleriste, curatrici, architetti e collezioniste.
“Il mio desiderio a contribuire, valorizzare e rivitalizzare l’artigianato veneziano. Prezioso il tempo degli ultimi artigiani che svolgono i mestieri d’arte, come impareggiabile, il risultato della loro opera, unica e irripetibile, creata appunto a regola d’arte. Proteggendo l’opera degli artigiani, Amourrina desidera promuovere la conservazione delle tradizioni artigiane muranesi, e dunque sostenere il benessere delle comunità localie” conclude Elisa Evangelisti. 
Una parte del ricavato dalla vendita della collezione For Art Lovers sarà  devoluto al “Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane, che ha promosso e condotto il percorso di candidatura transnazionale Italia-Francia per l’iscrizione dell’Arte della Perla di Vetro nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, riconoscimento ottenuto nel dicembre del 2020, e che si occupa attivamente della valorizzazione, trasmissione e salvaguardia dell’Arte. 
In un panorama come quello odierno, in cui non solo l’industria ha automatizzato la produzione di oggetti, ma anche l’intelligenza artificiale ha replicato la capacità creativa umana, Amourrina si fa promotore di un movimento che si pone in continuità  con i principi del’Arts & Crafts di William Morris e della Secessione Viennese, che vedono nel gesto dell’artigiano un unicum, un momento straordinario e irripetibile, sapiente e sempre diverso, frutto di conoscenze tramandate nei secoli, da preservare e difendere. 
Le Capsule Collection sono in edizione limitata For Art Lowers disponibili online dal 20 aprile 2024 sul sito.
About Amourrina
Fondata da Elisa Evangelisti nel 2020 a Venezia, Amourrina fa rinascere la tradizione della gioielleria veneziana con una collezione esclusiva di perle di vetro dall’animo pop e le Amourrine create dalle canne murrine e lavorate interamente a mano con tecniche millenarie nel rispetto della sostenibilità culturale ed ambientale. Le perle veneziane, vere opere d’arte, vengono finalmente valorizzate alla stregua di pietre dure, con la giustapposizione di metalli preziosi in gioielli disegnati con il desiderio di esaltarne la bellezza.

Ringraziando le partecipanti a questo defilè in cui varie protagoniste hanno dato la loro adesione.

 

Le protagoniste della campagna “FOR ART LOVERS”
Caroline Corbetta, “Art curatorand journalist“ è stata una chiamata, qualcosa che ho sentito. All’inizio pensavo di voler fare l’artista ma non lo ero e quindi non potevo farlo, e allora ho trovato il mio posto accanto agli artisti come curatrice come critica e giornalista d’arte, medio tra il pubblico e gli artisti, questa è la mia posizione. L’artigianato è una forma d’arte che va assolutamente preservata che sta sparendo e deve essere tutelata in ogni modo. Sulla relazione tra arte ed artigianato direi che bisognerebbe lavorare perché l’arte dall’inizio del secolo scorso ha un po abbandonato la manualità. Ci sono tanti artisti in realtà ultimamente che stanno lavorando sul recupero di tecniche artigianali. Come curatrice d’arte contemporanea devo dire che auspico la realizzazione di collaborazioni in cui gli artisti si avvalgono di artigiani e quindi i due discorsi possano andare avanti insieme in modo che l’artigianato non sparisca.

Warly Tomei, Art collector“ La passione per il bello e la creatività mi hanno fatto approcciare al mondo dell’arte. É sempre stato importante per me sentire la vibrazione di questi giovani artisti con il loro modo di vedere la vita, gli oggetti, le cose, i colori, di esprimere attraverso questa modalità le loro emozioni e fare emozionare. Il gesto fisico dell’artista è una poesia che va in qualche modo tutelata e noi dobbiamo difendere questa genialità questa poesia. Costruire queste cose meravigliose con le mani secondo me è un’emozione. Sapere che dietro questa piccola perlina ci sono ore di lavoro, tanta creatività e tanto amore, è una vera poesia.

E’ una poesia alla vita. Fiorella Ballabio, Cultural Events Specialist“ Ho lavorato per Sothebys per più di quindici anni. Sono appena tornata a Milano dove ho creato una società che opera nel mondo dell’arte e della cultura. I miei clienti sono Musei, Fondazioni, organizzazioni culturali, brand di moda e lusso. L’artigianato è la prima forma d’arte, l’arte nobile, che dobbiamo assolutamente promuovere e celebrare.

Cristina Beltrami, Art Historian and Curator“ In questo momento sto lavorando a una mostra di sculture di vetro di Tony Cragg delle sua collezione privata, che sarà esposta al negozio Olivetti del FAI qui a Venezia. Lavorare con un maestro della sua levatura è sempre un momento di crescita:stare con lui nello studio, scegliere le opere e capire come si inseriscono nello spazio perché ovviamente è una mostra molto pensata per lo spazio di Carlo Scarpa, con un opera realizzata l’aprile scorso in omaggio a Scarpa ed è stato molto interessante lavorare in dialogo con lo spazio, con Alberto VIani che è comunque presente nello spazio dal 58, dall’apertura. E poi mi sto occupando di un free press che come dice la parola è in distribuzione gratuita, si chiama B60, in occasione della 60isima Biennale di Venezia, con un taglio che ha voluto essere originale, quindi partendo dalla storia della pubblicazione storica, per questo devo ringraziare l’asac per i materiali che ci ha concesso poi naturalmente c’è una lunga intervista al curatore, Adriano Pedrosa, e poi una serie di mostra il cui fil rouge è il legame al tema di questa biennale, sentirsi stranieri ovunque.

Cecilia Gaburro, Gallerista. “Nell’arte si compra assolutamente per passione. Ogni opera d’arte, come ogni gioiello che l’artigiano crea, è un pezzo unico. Sono tutti pezzi unici”.

Viola Romoli, Gallerista. Ho da sempre una grande passione per l’arte, che sicuramente ho ereditato da mia madre. Ho lavorato al Guggenheim per un po ’di anni, prima a New York, poi a Bilbao ed infine a Venezia. Qualche anno fa ho incontrato casualmente Gigi e abbiamo fondato la galleria.

Rassodamento cutaneo? Le novità!

Con Blue Peptides  il nuovo modo per il rassodamento cutaneo offerto da Biotherm.
Da oltre 70 anni, Biotherm incarna la vera essenza della vita per la nostra pelle e non solo. Quest’anno il marchio sfrutta la forza della sua conoscenza in materia di bioscienza per elevare il nostro aspetto, il nostro benessere e le nostre azioni. Introducendo l’innovativa gamma Blue Peptides, Biotherm ridefinisce il concetto di vitalità, offrendo una pelle visibilmente risollevata, più compatta e luminosa, come liftata. La nostra crema iconica, tra le più vendute in Europa, si trasforma e rinasce presentando una formula più pulita e performante. 
Potenziata dalla presenza di un principio attivo di tendenza, i peptidi di collagene, la nuova gamma Blue Peptides offre una pelle dall’aspetto sano, luminosa e rosata, più compatta1 e visibilmente risollevata2 nel tempo, migliorandone l’aspetto a ogni applicazione. Insieme ai peptidi di collagene troviamo l’iconico ingrediente di Biotherm, il Life Plankton. Test in vitro dimostrano che l’associazione del Life Plankton con i peptidi di collagene ne amplifica l’efficacia di 5 volte3, migliorando la compattezza della pelle in sole 4 ore1. 
Presentando il suo nuovo protagonista, Blue Peptides Uplift Cream SPF30, la linea incarna i tratti distintivi del marchio: l’efficacia senza compromessi combinata a imperdibili texture rosate, accompagnate da una delicata fragranza che migliora istantaneamente il proprio benessere. 
La nuova gamma Blue Peptides si impegna a rispettare i valori di Biotherm. Presenta un packaging con un tappo al 100% in plastica PCR e un vasetto realizzato con il 40% di vetro riciclato. 

  1. Test strumentale sulla compattezza della pelle realizzato su 40 donne, a 4 ore.
    2. Consumer Test a 8 settimane.
    3. Test in vitro: associazione attività Life Plankton e peptidi matrixil +416% rispetto al solo Life Plankton. 
  2. Consumer Test a 8 settimane.
  3. Test in vitro: associazione attività Life Plankton e peptidi matrixil +416% rispetto al solo Life Plankton. 
L’importanza di preservare il capitale di collagene della pelle 
L’equipe esperta di Biotherm ha scoperto che il segreto per una pelle più compatta e risollevata è il nostro capitale di collagene. Si tratta di una riserva di collagene presente naturalmente nel nostro tessuto cutaneo e che, insieme alle fibre di elastina, ne è il principale costituente. 
Due fattori principali sono responsabili del declino del nostro capitale di collagene: 
Con l’avanzare dell’età, la produzione di collagene diminuisce: dopo i 25 anni, iniziamo a perdere all’incirca l’1% di collagene ogni anno1. Fattori personali come la genetica e gli ormoni, così come i fattori legati al proprio stile di vita, tra cui l’inquinamento e lo stress, possono influenzare la velocità a cui avviene il calo della produzioni di collagene. 
I raggi UV attaccano le fibre di collagene: circa il 15% dei raggi UVB raggiunge gli strati più profondi dell’epidermide, mentre la maggior parte dei raggi UVA e della luce visibile ha un impatto sull’epidermide nel suo complesso. Un’esposizione ripetuta ai raggi UV diminuisce il tenore di collagene della nostra pelle, favorendo la comparsa di segni di invecchiamento visibili. 
Man mano che il nostro capitale di collagene diminuisce, possiamo notare la comparsa di rughe, la perdita di compattezza e una texture della pelle disomogenea. Pertanto, preservare il nostro capitale di collagene si rivela essenziale per mantenere una pelle dall’aspetto sano, giovane e vitale, facendoci apparire e sentire meglio. 
  1. Fonte: Tobin DJ. Introduction to skin aging. J Tissue Viability 2017; 26:37–46 
Verso nuove vette per una pelle più compatta e la protezione del collagene 
Per promuovere la protezione del capitale di collagene, Biotherm presenta: 
Blue Peptides Uplift Cream SPF30, che combina un’azione rassodante con la protezione efficace contro i danni causati dagli UV al capitale di collagene della pelle. 
In linea con i principi della gamma Blue Peptides, questo prodotto innovativo riposa su un’esclusiva combinazione di ingredienti per offrire immediatamente un aspetto luminoso e rosato e favorire una pelle più compatta in appena 4 ore1: 
3% Frazioni di peptidi di collagene: vegane, meticolosamente scelte per la loro efficacia sulla compattezza della pelle. 
1% Life PlanktonTM: Chiamato “Life” per la sua eccezionale capacità di favorire il rinnovamento cellulare della pelle, il Life PlanktonTM contiene i nutrienti presenti nella nostra pelle e test in vitro dimostrano che amplifica l’efficacia dei peptidi di collagene x52. 
Un filtro SPF 30 pulito per un alto livello di protezione contro i raggi UVA e UVB, contrastando uno dei principali fattori che contribuiscono alla perdita di collagene nella cute. 
Delicata sugli occhi, è pensata per uno stile di vita attivo, poiché resiste all’umidità e si presenta come un alleato efficace per una pelle più compatta. 
  1. Test strumentale sulla compattezza della pelle, 40 donne, a 4 ore.
    2. Test in vitro: associazione attività Life Plankton e peptidi matrixil +416% rispetto al solo Life Plankton. 
Q&A:
I peptidi in dettaglio 
1. Cosa sono i peptidi? 
I peptidi sono molecole formate da pochi amminoacidi, elementi costituenti le proteine biologicamente attive che controllano la funzione della cute. Fungono da messaggeri, inviando importanti segnali di comunicazione a diverse parti del corpo per la regolazione di diversi processi biologici. Possiamo pensare ai peptidi come note brevi su uno spartito musicale, che consentono all’orchestra del corpo umano di suonare la giusta melodia nel giusto momento. Sono fondamentali per mantenere l’armonia e l’equilibrio del nostro corpo, contribuendo a farci sentire bene ogni giorno. 
Nella cosmesi, i peptidi vengono solitamente scelti in modo da essere identici o simili a frazioni di proteine naturalmente presenti nel nostro corpo. 
2. Come vengono prodotti? 
I peptidi possono trovarsi in natura o essere prodotti sinteticamente. Alcuni dei peptidi presenti in natura non sono stabili in soluzioni acquose, ragion per cui è quasi impossibile utilizzarli nei prodotti di skincare. Le frazioni di peptidi di collagene di Biotherm sono prodotte sapientemente per far sì che abbiano la struttura ideale e siano della migliore qualità. 
3. Sono naturalmente presenti nel nostro corpo? 
Assolutamente sì! I peptidi svolgono molteplici funzioni biologiche all’interno del nostro corpo. Tra quelli più conosciuti, troviamo ormoni come l’ossitocina (l’ormone dell’amore) e peptidi antimicrobici che aiutano a difenderci contro le infezioni. 
4.Qual è la differenza tra peptidi, proteine e collagene? 
Sia i peptidi che le proteine sono composti da amminoacidi, eppure hanno dimensioni e funzioni diverse. I peptidi sono molecole più piccole composte da catene che contengono poche unità di amminoacidi. Il loro ruolo primario è quello di molecole messaggere che inviano segnali specifici alle cellule e agli organi, stimolando varie risposte biologiche, come la riparazione dei tessuti. 
Le proteine, invece, sono molecole più grandi con catene più lunghe, composte solitamente da 50 o più amminoacidi. Svolgono diverse funzioni, tra cui fornire supporto strutturale alle cellule e ai tessuti, trasportare molecole all’interno del corpo e svolgere un ruolo cruciale nel sistema immunitario. 
Il collagene è una delle proteine più importanti contenute nella pelle e rappresenta il principale costituente del tessuto cutaneo. I peptidi vengono spesso comparati con il collagene; ciò è dovuto al fatto che quando il collagene si scompone naturalmente, si formano segmenti di amminoacidi che creano peptidi. 
5. Esistono diversi tipi di peptidi? 
Sì, centinaia! Ma non tutti svolgono la stessa funzione. I nostri peptidi di collagene si ispirano alle matrichine, ossia noti peptidi naturalmente presenti nel nostro organismo che fungono da messaggeri cellulari. Sono peptidi segnale e sono coinvolti nel processo di rinnovamento cellulare. 
6.Che ruolo svolgono i peptidi di Biotherm all’interno della pelle e del corpo? 
Le nostre frazioni di peptidi di collagene comprendono 2 diversi peptidi: palmitoyl tripeptide 1 (Pal-GHK) e palmitoyl tetrapeptide 7 (PAl-GQPR). Il palmitoyl tripeptide 1 è una catena che è stata ideata appositamente per assomigliare a un frammento funzionale di collagene umano. Viene chiamato “collagene biomimetico”. Il gruppo palmitoyl gli consente di penetrare meglio nella pelle. 
Questi due peptidi si ispirano ai messaggeri naturali della pelle, o matrichine, i cosiddetti “peptidi segnale”: comunicano con altre cellule del derma per favorire i meccanismi di sintesi di nuove fibre di collagene aiutando ad incrementare la densità cutanea, diminuendo di conseguenza la densità, la profondità e il volume delle rughe, migliorando al contempo l’elasticità e il tono della pelle. 
Dentro e fuori: l’azione rassodante sulla pelle 
Risultati clinicamente provati evidenziano l’efficacia del nuovo Blue Peptides, dimostrando un eccezionale incremento nella compattezza della pelle in sole 4 ore1, miglioramento notato dal 95% delle donne2. 
Immediatamente: Immediatamente, le donne percepiscono una pelle più compatta, rosea2 e più luminosa. 
Dopo 1 settimana: le donne notano la pelle più sollevata e contorni del viso ridefiniti3. 
Dopo 8 settimane: le donne percepiscono la pelle più sollevata 

La texture fondente rosata di Blue Peptides seduce e leviga istantaneamente la pelle, avvolgendola in un finish vellutato, per una sensazione di massimo comfort e luminosità che ogni donna può vedere e sentire. 
Durante l’applicazione: texture fondente e fragranza delicata2. Durante la giornata: filtro SPF leggero e sensazione che la pelle possa respirare5. 
1. Test strumentale sulla compattezza della pelle, 40 donne, a 4 ore. 2. Test di autovalutazione su 52 donne, dopo 56 giorni.
3. Test di autovalutazione su 52 donne.
4. Test di autovalutazione su 52 donne, dopo 1 settimana. 
5. Test di autovalutazione su 46 donne, dopo 8 settimane. 6. Autovalutazione di 50 donne, dopo 1 settimana. 
Goditi la sensazione di una pelle risollevata, più compatta, come liftata, proteggendo il tuo capitale di collagene in ogni situazione con la linea completa: 
Blue Peptides Uplift Cream: per una pelle più compatta, radiosa e dall’aspetto sano ogni giorno. 
Blue Peptides Uplift Cream Night: per preservare il capitale di collagene e rassodare durante la notte.
Blue Peptides Uplift Cream Rich: per una pelle più compatta, radiosa e dall’aspetto sano ogni giorno, pensata per le pelli più secche. 
NUOVA Blue Peptides Uplift Cream SPF30: per una pelle più compatta e radiosa ogni giorno e una protezione del collagene a lunga durata contro i danni provocati dai raggi UV. 
Ognuna contiene la stessa combinazione vincente, scientificamente provata, del 3% di frazioni di peptidi di collagene e 1% di Life PlanktonTM, per una pelle più compatta in sole 4 ore2. 
Formato 50ml
 – Prezzo al pubblico consigliato 89,00€ 
  1. Test strumentale sulla compattezza della pelle, 40 donne, a 4 ore. 
Segui il nuovo “workout” rassodante 
Risolleva la tua pelle e il tuo senso di benessere seguendo questo workout per l’applicazione mattina e sera dopo la pulizia della pelle: 
1. Preleva una piccola quantità di Blue Peptides Uplift Cream, riscaldala tra le dita e stendila sui palmi. 
2. Premi: spalma una sola volta la crema sulle guance, sulla fronte e sul mento. 
3. Solleva: per sollevare la pelle, usa la punta delle dita e stendi la crema lungo la mandibola e il collo. Premi verso l’alto a partire dagli angoli della bocca fino all’esterno dell’occhio, quindi dalle sopracciglia fino all’estremità della fronte. Ripeti due volte. 
4. Tonifica: illumina e tonifica la pelle aumentando la circolazione e rimuovendo i fluidi intrappolati. Premi e arriccia le dita, lavorando dal centro del viso verso l’esterno, fino alla mandibola e alla fronte. Ripeti due volte. 

Un nuovo passo importante contro i segni dell’età 
I nostri eroi rassodanti possono essere combinati con altri prodotti antietà di Biotherm, a seconda della consulenza personalizzata che puoi ricevere nei nostri punti vendita. Di seguito ti forniamo alcuni dei migliori esempi di skincare routine per un’azione antietà efficace: 
Routine mattutina: 
  1. Applicare Life Plankton Elixir Serum per rigenerare e dare luminosità alla
    pelle.
  2. Aggiungere Blue Peptides Cream SPF30 per illuminare e proteggere il tuo capitale di collagene, donando subito alla pelle una sfumatura rosata e radiosa con una texture leggera perfetta sotto il makeup.
  3. Concludere con Blue Pro-Retinol Eye Cream per levigare il contorno occhi.
Routine notturna: 
  1. Iniziare con Blue Retinol Night Serum per rinnovare la pelle durante la notte.
  2. Applica Blue Peptides Night Cream per una texture super nutriente e idratante che avvolge la pelle, rassodandola e risollevandola in maniera visibile, supportando al contempo i naturali processi di riparazione cutanea durante le ore notturne.
  3. Concludere con Blue Pro-Retinol Eye Cream per levigare il contorno occhi.

Un Aikon al polso!

            Eleganza classica dall’anima urbana con Aikon Automatic Bronze  

Il nuovo Aikon Automatic Bronze esprime un’eleganza moderna, che sfrutta la naturale armonia tra il metallo e il colore marrone. Il motivo Clous de Paris sul quadrante, delicatamente sfumato, insieme agli indici a bastone discreti, riflette perfettamente lo stile distintivo della collezione, raggiungendo nuovi livelli di eleganza. Anche questa nuova serie è, come da tradizione, in edizione limitata a 888 esemplari.

L’audacia si manifesta attraverso la creatività 

Nel 2016, quando Maurice Lacroix presentò l’Aikon, un’audace reinterpretazione del Calypso – uno dei modelli più venduti degli anni Novanta – non immaginava che sarebbe diventato un punto di riferimento nel settore. Solo un anno più tardi se ne sarebbe aggiunto un altro: nel 2017 Maurice Lacroix è stata infatti tra le prime Maison a riportare in voga un metallo quasi dimenticato dall’orologeria di lusso con l’Aikon Bronze. Oggi, l’Aikon Automatic Bronze continua questa tradizione reinterpretando perfettamente un’estetica raffinata, con un tocco urbano distintivo e deciso. A testimonianza di questa filosofia, la storia del metallo come pietra miliare della civiltà umana è affascinante tanto quanto le sue proprietà naturali: questo materiale infatti sviluppa una patina distintiva nel corso del tempo che, come diretta conseguenza di come, quando, dove e da chi viene indossato l’orologio, lo rende una creazione unica e distintiva.

Cassa di bronzo

L’Aikon Automatic Bronze presenta una robusta cassa in bronzo satinato da 42 mm, con cavalieri sabbiati sulla lunetta che aggiungono profondità e carattere. Con uno spessore di 11 mm, l’orologio appare discreto e raffinato al polso, senza passare però inosservato. Il fondello aperto, realizzato in acciaio inossidabile, offre un’affascinante vista del meccanismo. Impermeabile fino a 20 atm, l’Aikon Automatic Bronze è pronto per affrontare qualsiasi sfida, in qualsiasi ambiente.

Un quadrante che parla da solo

Mentre il precedente modello in bronzo da 42 mm presentava un quadrante con motivo a quadretti blu scuro con numeri arabi a ore 12, 6 e 9, l’Aikon Automatic Bronze inaugura una nuova era di raffinatezza con un quadrante color cioccolato sfumato. La texture data dal motivo Clous de Paris aggiunge dimensione e complessità, mentre il logo Maurice Lacroix in PVD oro 4N a ore 12 dona luminosità al segnatempo. Le lancette sfaccettate di ore, minuti e secondi in oro 4N si muovono elegantemente sopra gli indici, anch’essi in oro 4N, in un gioco di luci e ombre. L’applicazione di inserti in Super-LumiNova® bianca sugli indici e sulle lancette di ore e minuti garantiscono una leggibilità ottimale, anche in condizioni di scarsa illuminazione. Il materiale luminescente contribuisce, insieme ai giochi di tonalità e texture, a mettere in risalto il fascino distintivo di questo modello.

nuove sneakers ai piedi d’aprile!

In occasione della Giornata Internazionale della Terra, il Brand simbolo della moda responsabile prosegue il suo impegno e rispetto nella tutela ambientale
THEMOIRÈ, il marchio milanese di borse vegane 100% Made in Italy riconosciuto a livello internazionale per i forti valori di responsabilità ambientale e sociale, in occasione dell’Earth Day del 22 Aprile lancia le sneakers AURA.
Ispirate alla Dea del vento nella mitologia greca, le calzature sono realizzate in kapok, tessuto cellulosico naturale, e cotone organico, con una particolare suola esterna con flakes di gomma riciclata. 
L’attenzione sul concetto di creatività responsabile e continua ricerca in termini di soluzioni innovative, porta il Brand a impiegare costantemente materiali green ottenuti nel pieno rispetto della natura. Il kapok è infatti una fibra estremamente leggera e liscia ricavata dai frutti dell’albero della Ciba, pianta originaria delle foreste pluviali dell’America del Sud, dell’Africa occidentale e dell’Asia sud-orientale. É inoltre un materiale biodegradabile che rende la tomaia traspirante e allo stesso tempo idrorepellente. Il cotone organico invece – noto per la sua morbidezza e resistenza – proviene da coltivazioni che utilizzano pratiche agricole sostenibili e senza l’uso di sostanze chimiche sintetiche, riducendo così l’impatto ambientale sulla terra.
Il Kapok si aggiunge ai prodotti responsabili e naturali che già utilizziamo nella realizzazione delle borse e di tutte le nostre collezioni. Queste calzature sono ispirate dalla natura e sono nate con lo scopo di creare scarpe di alta qualità, vegane e responsabili. Ogni impronta che lasciamo deve essere un piccolo passo avanti con la certezza di contribuire a creare un pianeta più verde per la prossima generazione. Siamo certi che ogni singola azione possa fare la differenzaaffermano i Direttori Creativi e Co-Fondatori Francesca Monaco e Salar Bicheranloo.
La nuova calzatura sporty-chic è stata ideata e sviluppata nella sua sinuosità e morbidezza per riprendere le forme e il comfort che hanno da sempre caratterizzato le borse THEMOIRÈ. 
La sneaker AURA vanta una lavorazione “punto tappeto”, una tecnica molto ricercata che permette di realizzare ricami tridimensionali e morbidi al tatto dando un look and feel più fresco e contemporaneo rispetto ad una sneaker classica. 
Elemento distintivo è il nuovo logo in rilievo, identificato dalla T e dalla M nella forma delle lettere utilizzate al tempo dell’Antica Grecia. Inoltre la tomaia è caratterizzata dalla totale mancanza di elementi metallici e l’utilizzo di lacci imbottiti.
Il design pulito delle calzature si riflette anche nelle 3 varianti colore selezionate da THEMOIRÈ, che prevedono abbinamenti cromatici leggeri e ispirati alle nuances della natura. Il bianco si accosta così al taupe, al salvia nella declinazione Aura White/Sage e infine la versione con l’arancione. 
Con le nuove sneakers AURA e l’intera collezione Spring-Summer 2024, THEMOIRÈ invita ad agire in maniera più rispettosa e meno invasiva sull’ambiente e sulle risorse naturali attraverso l’utilizzo di materiali innovativi e consolida il suo impegno a lungo termine verso la responsabilità ambientale e sociale.
Come per ogni prodotto, anche con l’acquisto di ogni calzatura Aura viene piantato un albero nella foresta creata da THEMOIRÈ, attraverso la piattaforma TreeNation contribuendo alla preservazione delle biodiversità, all’educazione e conservazione ambientale e alla riduzione della povertà attraverso l’agro-forestazione.

Essenza Mediterranea… che storia appassionante!

Certo che se non ci informiamo sulla storia di un prodotto non riusciamo a captarne tutte le sfaccettature ed allora eccoci a percorrerne una interessante.
Tutto è iniziato nel Medioevo, nell’XI secolo quando Sichelgaita, moglie di Roberto Il Guiscardo ed esperta erborista della Schola Medica Salernitana, favorì l’insediamento ad Altomonte (piccolo borgo nella MagnaGrecia) di alcuni ordini monastici. Nel corso dei secoli, questi si applicarono allo sviluppo della tradizione liquoristica tanto da stimolare, poco dopo l’unità d’Italia, le attenzione e gli interessi dei Giacobini. Questa famiglia originaria di Salerno decise nel 1879 di consolidarne la tradizione aprendo un’azienda omonima.
In poco tempo s’impose come realtà avanguardista, selezionando diversi fornitori in tutta Italia per ottimizzare qualità e costo dei trasporti ed esportando circa il 70% della produzione all’estero. Alla base di questo ambizioso progetto imprenditoriale vi era una chiara visione aziendale: prendere spunto da eccellenze internazionali come i vini dalla Francia e il vermouth dai Torinesi per sviluppare nuove ricette che fossero piena espressione del territorio.
Eccoci allora a compiere un viaggio nella macchia mediterranea partendo dalla riscoperta dell’antica tradizione liquoristica esplorando colori, profumi, sapori tra ricordi, rivisitazioni contemporanee e contaminazioni.
Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo arrivarono così i primi importanti riconoscimenti: nel 1889 il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio conferiva al Vino Balbino Bianco 1886 la Medaglia d’Oro; nel 1904 furono consacrati con il loro Vermouth ricevendo la medaglia d’oro all’esposizione universale di Saint Louis; nel 1909 venne riconosciuta come Azienda di Eccellenza e l’Almanacco Italiano dedicò all’azienda Giacobini un articolo dal titolo «La Casa Giacobini, in Altomonte ed i Vini Calabresi di Lusso»; nel 1911 all’Esposizione Internazionale delle Industrie e del Lavoro di Torino, Casa Giacobini ricevette il Diploma di Medaglia d’Oro. Una vera e propria eccellenza del Sud.
E’ quindi dei primi anni ’30 che Carlo Moliterno entra giovanissimo nell’azienda Giacobini come garzone per imparare il mestiere e pochi anni dopo, in seguito alla chiusura dell’azienda, fonda la sua impresa, legandosi ancora più alle abitudini della gente della sua terra e concentrando il business su bevande e liquori. Liquori del territorio come menta, millefiori, fernet e amaro poi le spume, acquistando un gasometro (ancora presente nel museo di famiglia) e il primo frigorifero del paese per servire il fresco. Negli anni successivi l’azienda Moliterno porta avanti l’antica tradizione liquoristica di Altomonte, anche se la sua attività di sviluppo è principalmente sul territorio per poi avere una svolta importante nel 2020 anno in cui, Vittorio Gargaglione, uno degli eredi Moliterno, decide di intraprendere un nuovo progetto affiancato alle attività di famiglia con l’idea di proporre prodotti che, oltre a rappresentare al meglio il territorio e le tradizioni di famiglia, siano in linea con i trend di mercato con l’obiettivo di espandere la distribuzione oltre i confini regionali. Nascono così prima Amaro Eroico e Elixir e poi ora Bitter e Vermouth che hanno sempre identificato e rappresentato la storia di Giacobini.

Prodotti che si distinguono per pura essenza del mediterraneo e della macchia. Raccolte a mano durante il corso dell’anno, gli estratti delle botanicals sono ottenuti attraverso processi separati di infusione e macerazione a freddo in soluzione idroalcolica. L’ispirazione e il modus di ogni prodotto provengono dalla ricetta originale, rivista e adattata ai nostri tempi.

Amaro Eroico, capostipite e simbolo di Essenza Mediterranea, nasce con l’idea di riprendere appunto le vecchie ricette del passato, dando però risalto in modo caratteristico ed esplosivo alle erbe mediterranee ed agli agrumi. Questo perché gli elixir di una volta nacquero come medicamentosi e quando arrivarono gli agrumi in Italia grazie alle Crociate, furono alleggeriti grazie all’utilizzo delle scorze e dello zucchero.

Elixir di liquirizia si incastra come simbolo della Calabria, rivisitando una delle ricette storiche del bisnonno che utilizzava la radice di liquirizia, anzichè la polvere.
Oggi questo è stato tradotto con una percentuale importante di estratto di radice fresca di Glycyrrhiza e polvere, per un prodotto molto meno zuccheroso e pastoso.

Vermouth è “sorprendente da sempre”.
Il primo Vermouth dei Giacobini era un vermouth mediterraneo, l’unico esempio fatto nel meridione con erbe mediterranee della macchia e si poneva accanto ai vermouth torinesi. Visione chiara e lungimirante come si evinceva già dalla prima etichetta che metteva in risalto due aspetti principali: «Questo Vermouth, essendo preparato con eccellente vino è un puro prodotto enologico»; «Differente dai Vermouths liquori preparati dai distillatori» .
Il rosso e il bianco di oggi sono l’esito di una nuova ricetta biologica, mediterranea, con vitigni autoctoni che ha pieno rispetto della storia e del territorio. E’ altresì però il frutto dell’incontro delle persone, proprio come il mediterraneo che è da sempre al centro di incontri e convivialità, infatti, nasce dalla collaborazione tra Caterina Ceraudo e Vittorio Gargaglione. Questa partnership ha la volontà di unire un simbolo di eccellenza della Calabria dal punto di vista agricolo e vitivinicolo, l’azienda Ceraudo, e un brand storico della Calabria. Un obiettivo chiaro, lo sviluppo di un vermouth e un bitter che rappresentassero al meglio il Territorio e il Mediterraneo nel senso più ampio, sfruttando al meglio le capacità agricole, enologiche e il ruolo di Caterina Ceraudo (chef stellata che ha formazione da enologo), grande interprete dal punto di vista delle erbe aromatiche.
Il risultato è sorprendente nella sue caratteristiche organolettiche. E’ uno dei pochi sul mercato ad essere biologico e prende forza, identità e carattere dagli agrumi e dalle erbe mediterranee, in coerenza quello che era originariamente in passato. A differenza dei classici che, dopo il moscato di Canelli, hanno identificato vitigni neutri come il cortese o il trebbiano, il vermouth Giacobini utilizza vitigni autoctoni: il gaglioppo per il rosso, il greco bianco e il mantonico per il bianco.
Vermouth Giacobini rosso biologico è molto strutturato, tannico, il gusto è avvolgente, vellutato, amaricante, morbido e fresco, di grande carattere ed eleganza. 18 botaniche tra le quali spicca la mineralità del vino rosso Dattilo Ceraudo, 100% gaglioppo (vitigno autoctono calabrese), coltivato su terreni calcarei.
Vermouth Giacobini bianco biologico è al naso complesso e pulito, un‘esplosione di aromi e profumi mediterranei. Il gusto è fresco e agrumato con sentori balsamici, deciso e persistente grazie alle 16botaniche e soprattutto al vino bianco Petelia Ceraudo, ottenuto da vitigni autoctoni Greco Bianco e Mantonico. E’ un liquore da utilizzare preferibilmente in purezza o con qualche sodato e con qualche garnish.
Il bitter invece utilizza un processo di macerazione a freddo, in cui bacche, radici, erbe aromatiche e officinali si fondono con il gusto intenso ed unico degli agrumi della macchia mediterranea, da agricoltura biologica.

Vittorio Gargaglione

Dal momento in cui ho deciso di continuare e sviluppare la tradizione liquoristica di famiglia fondando Essenza Mediterranea, ho sempre desiderato realizzare un Vermouth dal carattere mediterraneo, ispirato al pregiato Vermouth Giacobini. Solo dopo l’incontro con la famiglia Ceraudo e soprattutto con Caterina e la sua passione per gli agrumi e le erbe aromatiche ho avuto la consapevolezza che questo era il momento giusto per intraprendere un nuovo e ambizioso progetto. Il Vermouth Giacobini, oltre all’utilizzo di botaniche mediterranee e alla certificazione biologica, è caratterizzato dalla collaborazione con un’azienda agricola enologica che, oltre a conferire il proprio vino, ha partecipato allo sviluppo della ricetta in tutte le fasi

Caterina Ceraudo

«Sono cresciuta in un’azienda agricola tra ulivi, piante di agrumi e filari di viti imparando sin da piccola a conoscere questi meravigliosi frutti della nostra terra. Negli anni poi ho maturato una grande passione perle erbe aromatiche, diventate insieme agli agrumi elementi fondamentali della mia cucina: la loro selezione,la continua ricerca e sperimentazione, il loro dosaggio e l’uso equilibrato caratterizzano tutti i miei piatti. Ho accolto subito con entusiasmo questa nuova sfida, non solo per la mia passione per le materie prime e per il contributo che potevo dare a questo ambizioso progetto, ma anche per mettere in pratica ancora una volta i miei studi di enologia. Infatti, come accade per i nostri vini, sono stata felice di aver contribuito allo sviluppo della nuova ricetta, oltre che nella selezione delle erbe aromatiche, anche nella fase dell’assemblaggio e della finalizzazione del nostro Vermouth Biologico dal carattere mediterraneo»
Ecco una storia che ci porta a trarre ispirazione e prende vita Spirito Rurale, progetto condiviso tra 3 realtà imprenditoriali che partendo dall’amore comune per la Calabria e la terra hanno deciso di rilanciare un marchio storico e prestigioso come quello Giacobini mettendo insieme la propria storia, i propri valori, le proprie competenze e la passione per il proprio lavoro.
In riferimento al mercato italiano, la distribuzione, che è sviluppata per il canale ho.re.ca, è affidata alla società Pellegrini Spa, che sin dall’inizio ha creduto nel progetto Sin dalla prima visita in Calabria sono rimasto affascinato da questa regione e dai prodotti della sua terra. La collaborazione con l’Azienda Agricola Ceraudo ed Essenza Mediterranea, due realtà che rappresentano al meglio la vision aziendale di Pellegrini, mi ha permesso di conoscere ed approfondire le potenzialità di questo territorio. Distribuendo da tempo i vini Ceraudo, ho favorito l’incontro di queste due realtà e il fatto di poter partecipare direttamente allo sviluppo del progetto Spirito Rurale mi rende orgoglioso del nostro lavoro e ancora più consapevole del nostro percorso, volto ad affiancare realtà d’eccellenza nel loro sviluppo commerciale”.(Pietro Pellegrini)

e… per la festa della donna

La Violetta protagonista in uno speciale Pack per l’8 Marzo, festa della Donna!
Il Pastry Chef torinese Fabrizio Racca “disegna” uno speciale dessert dedicato alle donne utilizzando le iconiche pastiglie al gusto violetta di Leone 
 “Violetta“: è questo il nome della speciale confezione in limited edition che Leone 1857 e il Pastry Chef firmano per celebrare la donna.
La storica azienda dolciaria e il visionario pasticcere di Torino collaborano per la realizzazione di una preziosa box dai toni pastello che racchiude una dolce sorpresa ispirata al gusto più amato – la violetta – delle iconiche pastiglie di Leone 1857. Lo scrigno contiene un elegante lingottino, creato da Fabrizio Racca utilizzando le pastiglie di Leone al gusto violetta – che lo hanno ispirato – oltre a una scatoletta delle stesse caramelle.
“Violetta” è un omaggio alle donne, meravigliosamente diverse e uniche come il delicato fiore omonimo che in natura presenta più di 500 specie, ognuna delle quali rivela delle caratteristiche distintive che le rende speciali.

L’inedita box si compone di un lingottino alla violetta farcito con una composta di mirtilli e amarene fresche, che bilancia il sapore delle pastiglie alla violetta presenti nell’impasto, avvolto da una glassa croccante al cioccolato bianco impreziosita da piccoli fiorellini di zucchero.
Coprotagonista, la scatoletta di pastiglie Leone alla Violetta, frutto dell’incontro tra lo zucchero a velo e il delicato aroma del fiore. “Violetta”, un progetto pensato per tutti poiché privo di farina e totalmente gluten free, sarà disponibile dall’1 all’8 marzo in tutti i negozi di Fabrizio Racca: nelle due pasticcerie torinesi di Corso Vittorio Emanuele II 78 – allestito per l’occasione con una cascata di fiori sospesi – e via San Marino 95 oltre che nel temporary store dell’aeroporto di Torino Caselle. (Prezzo € 19.00)

Leone
Leone è un’azienda dolciaria innovativa e sorprendente dal 1857, che racchiude nel proprio DNA gusto, bellezza e italianità, per offrire momenti di piacere sofisticato e spensierato allo stesso tempo. Tutto ha inizio 167 anni fa quando Luigi Leone aprì una confetteria ad Alba e cominciò a produrre piccole pastiglie di zucchero, diventando in pochi anni il fornitore ufficiale della Real Casa Savoia. Oggi, Leone è il brand di pastiglie più venduto in Italia (Copyright NielsenIQ 2023). Completano la gamma squisite gelatine, gommose e caramelle e raffinato cioccolato, prodotte con materie prime eccellenti e ricette tradizionali dell’antica confetteria italiana, della quale intende farsi ambasciatrice nel mondo regalando piccoli momenti di inaspettata felicità.
Fabrizio Racca

Fabrizio Racca è un pasticcere contemporaneo di Torino. Il mindset scientifico acquisito durante gli studi da designer gli permette di sperimentare i legami tra i vari ingredienti proponendo un’idea di dessert unica e originale. Il suo business parte da un bisogno che il mercato non sapeva di avere: la monoporzione. Forte di questa  consapevolezza, nel 2014 apre la prima pasticceria in via San Marino 95.

Quattro anni più tardi inaugura un secondo elegante punto vendita, dal design ispirato ai quadri di De Chirico, in Corso Vittorio Emanuele II, 78 Torino e a gennaio 2024 un temporary store all’interno dell’Aeroporto di Torino – Caselle.

ça suffit: quanto basta… nuova collezione

Personal Uniform”  è la collezione FW 24/25  che SA SU PHI ha presentato alla Milano Fashion Week presso lo Show Room di Via Montebello 30.

 

SA SU PHI nasce da un’idea di Sara Ferrero (SA) e Susanna Cucco (SU), frutto di visioni, gusti e inclinazioni estetiche condivise, e dalla comune ricerca di un rapporto aureo (PHI) che porti efficacia, facilità ed espressività all’interno del guardaroba femminile.
SA SU PHI come ça suffit: quanto basta, in francese. Un rapporto aureo che significa meno ma meglio, essenziale ma più espressivo, semplice ma più coraggioso. Autentico e moderno, oltre il tempo e la volubilità delle tendenze. Pensato da donne che sono amiche, madri, mogli e professioniste impegnate, il marchio è dedicato a donne che sono amiche, madri, mogli e professioniste impegnate, e offre loro strumenti che permettono di sentirsi bene 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

SA SU PHI è sinonimo di capi che, pur conservando un audace senso di semplicità, si adattano alla personalità e alle esigenze di chi li indossa, offrendo appropriatezza energica attraverso forme grafiche, pure e architettoniche, ricche di dettagli significativi. Il PHI come sezione aurea porta all’interno del linguaggio SA SU PHI un tratto architettonico. L’approccio alla creazione degli abiti si basa su uno studio dei volumi, un equilibrio tra pieno e vuoto, un gioco con la luce che è intrinsecamente legato all’architettura moderna nello spirito riduzionista che massimizza la linea e la texture. 
La F/W 24/25 è una collezione molto personale che rappresenta il dialogo tra le due fondatrici SA e SU e i loro guardaroba. “Siamo partite dai nostri capi preferiti ed immancabili, intrinsecamente differenti ma che una volta combinati assieme parlano lo stesso linguaggio estetico” commenta Sara.I punti di partenza sono state le nostre uniformi individuali, i singoli moduli sono stati poi mixati assieme. Ci aspettiamo che le donne Sasuphi facciano lo stesso, ispirandosi a vicenda.aggiunge Susanna.
Il risultato è un guardaroba essenziale composto di moduli che possono essere personalmente interpretati. Purista nel design, ricco nella realizzazione. Upbeat o rigoroso a seconda delle combinazioni. Forte e semplice allo stesso tempo perfettamente controllato. 
La maglieria rimane la genesi di SA SU PHI, con i maglioni iconici in cashmere dai riconoscibili dettagli a doppia costa inglese, le mantelle e i vestiti mini.
La maglieria si combina a completi pantalone o gonna in flanella grigia o blu gessato, nei tailleur in lana e in cadi. Camicie e abiti in georgette di seta e pizzo francese si contrappongono ai materiali più invernali, assieme agli smoking suit in velluto di seta blu reale e rosso. I look sono completati da capospalla preziosi in doppio cashmere navy e khaki, e nei trench di gabardina di cotone cammello e verde militare.
La palette di colori, che unisce toni smorzati di grigio, cammello, latte, blu scuro, verde militare con accenti di rosa chiaro, giallo pallido e rosso scuro, invita ad ulteriori interpretazioni personali in un mix and match mai scontato.

un atelier da ammirare

Atelier. C. Firenze dedica l’iconica borsa Zea alle donne e non solo. 
La classica forma di Zea, con il caratteristico elemento in bronzo, resa estrosa dall’intenso giallo in omaggio alle donne e alla primavera. 

In questo periodo dell’anno il colore giallo è sempre associato all’imminente festa della donna il prossimo 8 marzo. Atelier.C Firenze dedica una vivacissima versione di Zea a tutte le sue clienti, ma non solo! Questa versione è una celebrazione della primavera, della rinascita, della gioia. 
Zea è nata per essere versatile e contemporanea, il caratteristico dettaglio rettangolare in bronzo le conferisce unicità e ricercatezza, rendendola un vero gioiello. Perfetta per ogni occasione a seconda del colore e materiale con cui si sceglie di realizzarla. In questa versione gialla dona il tocco di colore necessario ad ogni outfit primaverile. Grazie alla dimensione (20x14x2) si adatta facilmente a tutte le occasioni. 
Il prezzo varia a seconda dei materiali e pellami utilizzati per la realizzazione della borsa, parte da una base di 800€. 
Il modello Zea è disponibile nell’atelier di Firenze in Via della Spada 38R dove è possibile trovarla in diversi colori e materiali, oppure, come tutte le borse del marchio, è realizzabile interamente su misura grazie alla consulenza dei due titolari, esperti designer. 
Atelier.C Firenze è una realtà creativa nata nel cuore del capoluogo toscano, da un’idea di Alice e Marco, rispettivamente interior designer e stilista. Non si tratta di una semplice boutique, ma di un luogo dove vivere un’esperienza unica nel mondo delle creazioni su misura, in cui la moda sposa il design. 
Company profile
Atelier C Firenze è una realtà creativa nata nel cuore di Firenze nel 2015, da un fortuito incontro tra Alice Caporali e Marco Contiello, rispettivamente una interior designer ed uno stilista che, dopo una prima esperienza lavorativa insieme, hanno deciso di unire le loro capacità artistiche e dare vita ad una visione più ampia della loro creatività. Fondano così un progetto nuovo, che li porta ad aprire uno spazio dove sperimentare, per dare vita a creazioni uniche, ricercate e di altissima qualità. Questa fusione di stili, che si esprime attraverso un’eleganza senza tempo con tocchi di modernità, trasforma ogni realizzazione di Atelier C in un capolavoro di design.
Punto d’incontro e di partenza del progetto è la borsa, oggetto cult, di cui entrambi sono appassionati, nella quale riuscire a fondere la loro idea di moda e design insieme. 

La Vision 
La vision di Atelier. C Firenze è far sì che ogni cliente si senta in sintonia con sé stesso e possa rispecchiarsi con piacere nel proprio ambiente: è questo il modo di mettere al centro la persona, creando un abito o una borsa su misura, facendo sì che un vaso abbellisca lo spazio abitativo mostrando un equilibrio fra la sua storia e sensibilità estetica e quelle di Atelier C. 
I Protagonisti
Alice e Marco disegnano insieme ogni borsa, i cui volumi essenziali si combinano perfettamente con finiture di pregio. La metalleria è realizzata in bronzo fuso a cera persa, tecnica mutuata dall’alta tradizione orafa, da maestri artigiani, ai quali è affidata anche la lavorazione di pietre dure e smalti sofisticati per creare manici, borchie e tira lampo preziosi come gioielli. 
Da questi design e tecnica risultano mini sculture “à porter”, pezzi unici dalle forme geometriche che strizzano l’occhio all’arte della scolpitura e, richiamando il Rinascimento, ne rivisitano fogge e colori in chiave contemporanea. 
L’Atelier
Atelier.C Firenze è una realtà creativa nata nel cuore del capoluogo toscano nel 2015, da Alice Caporali e Marco Contiello, rispettivamente una interior designer ed uno stilista. L’atelier è stato progettato interamente da Alice e non si propone come una semplice boutique, ma come un luogo dove vivere un’esperienza unica nel mondo delle creazioni su misura. La vision di Atelier. C Firenze è far sì che ogni cliente si senta in sintonia con sé stesso e possa rispecchiarsi con piacere nel proprio ambiente. In atelier il cliente può vivere il processo artigianale nella sua interezza: dalla fase progettuale, tramite il primo bozzetto realizzato dai due creativi, fino alla creazione del prodotto su misura o in serie limitata, grazie alle mani esperte di artigiani professionisti, esempi di eccellenza nei loro settori, con cui Atelier.C Firenze collabora fin dalla sua creazione. 
La Maestria Artigiana
Atelier.C per la realizzazione delle sue creazioni si avvale di collaborazioni con i migliori maestri artigiani, esempi di eccellenza nei loro settori. 
La scelta di materiali preziosi e di produzioni limitate proviene da fornitori che rispettano l’ambiente e condividono gli stessi i valori etici e morali dei fondatori.
La creatività di Alice e Marco si rafforza assieme al loro costante impegno nel seguire il processo creativo in tutte le fasi di lavorazioni in sede e fuori sede, mantenendo un fondamentale contatto costante con il cliente. 
L’idea creativa può nascere da un’ispirazione improvvisa, essere ricercata per soddisfare le esigenze e le richieste dei clienti, oppure arrivare proprio da questi ultimi, che portano il loro sogno in boutique affidandosi alla sensibilità creativa di Marco e Alice ed alla maestria dei loro artigiani. 
I Prodotti
Realizzati ad arte, gli abiti, le borse e i complementi d’arredo di Atelier.C esprimono le emozioni, la sensibilità e i desideri della persona a cui sono destinati, perché è con lei che Alice e Marco dialogano e si confrontano, per dare forma ai suoi desideri e alle sue emozioni. 
Tutte le creazioni sono realizzate a mano, dal disegno iniziale fino alla più piccola rifinitura. L’artigianalità e la cura del dettaglio sono infatti il biglietto da visita di Atelier.C Firenze. 
Informazioni:
Via della Spada, 38R – 50123 Firenze (FI) – Italy 055 022 0922
info@ateliercfirenze.it 
 

da Dauville arriva la moda…

Accostamenti a contrasto: i lunghi abiti leggerissimi e dai bagliori bianchi e argentei si portano su maglioni cropped, i pantaloni a trombetta con paillettes over all sono il contraltare di giacconi immacolati di lana furry.
Che immensità, che bellezza! Costruiremo qui il regno dell’eleganzaesclamò il Duca di Morny, finanziere e fratellastro di Napoleone III, conquistato dallo splendore della costa di Deauville.

Con un tour immaginario nei luoghi che resero intramontabile questa località normanna, attualissima icona di charme della Côte Fleurie, la collezione Luisa Spagnoli Autunno/Inverno 2024 interpreta i tanti volti di quell’eleganza. Un fascino racchiuso fra capi del desiderio, combinati in outfit monocromi.
Colori precisi, scelti per essere remixati creando nuovi, perfetti total look: nero o bianco, blu oceano o verde militare. E poi rosso carminio, rosa baby, peonia, giallo olio, caramello e un beige venato da tocchi dorati. 
E così via, dal suo celebre ippodromo al romantico porto, passeggiando nelle vie di celebri boutique, per poi splendere alle luci dello storico casinò. Una femminilità viaggiatrice, che in questa collezione declina ogni sfumatura di magia marina fra cappe e cappotti con colli staccabili in eco-pelliccia, abiti in maglia, long dress principeschi, un universo di giacche dal taglio impeccabile.
Seguendo la linea del corpo, giochi di texture alternano lucentezza e opacità fra maglieria, velluti e paillettes, lurex e pelle stampa pitone. Lucenti bottoni in metallo dorato evocano dettagli di capi nautici e marinière.
In passerella, giacche e cappotti delineano una pacata, essenziale sensualità: quella di Anouk Aimée, protagonista a Deauville di “Un homme et une femme”, diretto da Claude Lelouch nel 1966. Un mondo di lunghi cappotti quasi militari, sahariane e giacche dal taglio maschile, tailleur in velluto rosa o giallo olio. Giubbotti over con ampi revers e bordi arricciati si abbinano con pantaloni a trombetta, minigonne o longuette con spacchi infiniti.


L’immancabile savoir-faire Luisa Spagnoli nella maglieria spicca in modelli crop con maniche risvoltate e aperture sulla schiena, portati con culottes decorate da bottoni o aderenti pencil skirt a coste. Mentre giacche in maglia doppio petto si alternano a cardigan dove torna ricamato il nuovo logo della maison, interpretati con camice candide in seta e piccole polo in maglia aderente.
Un expertise che brilla nel volume di ampi giacconi furry morbidissimi, realizzati con i tanti colori di una soffice maglia punto pelliccia. Proseguendo sui passi di una disinvolta raffinatezza fra tailleur in pizzo di lana, abiti in più strutturata maglia a collo alto e, per la sera, un principesco long dress rosa baby in mohair.


Fu in un party anni ’50 che, a Deauville, il diplomatico e pilota Porfirio Rubirosa incontrò la bellissima ereditiera americana Barbara Hutton: un’atmosfera glamorous che ispira abiti e pantaloni in paillettes dégradé, nei toni del bianco o rosso rubino. Caldi filati in micro-paillettes dorate modellano così maxi pellicce con minigonna abbinata, abiti aderentissimi e lunghi cardigan doppiopetto. Sul red carpet, brillano lunghi abiti in velluto dallo scollo architettonico, con spalle scoperte o scollo a cappuccio nei toni marrone, nero o bordeaux. 

E per una festa con le celeberrime star che, dal 1975, animano Deauville durante il Festival del Cinema Americano, perfetta l’originalità di completi e abiti in pelle stampa pitone, alternata ai motivi rettili che tornano stampati su maglie e persino piumini. Outfit da personalizzare con un mondo di cuffie e calzettoni in maglia, nelle cromie cult di collezione.

Nelle borse, clutch in pelle nera o marrone intrecciate a mano, lavorate da laboratori locali, racchiudono l’artigianalità del territorio; lavorazione ripresa anche su cinturine intrecciate in pelle marrone, rosso e verde militare.

Perfette in ogni occasione le scarpe dalla linea baby con cinturino, dove una suola piatta si alterna a un più scultoreo kitten heel: in pelle nera o camoscio nero, verde militare, bruno o carminio. Lasciando spazio ai nuovi rain boots in materiale plastico nero o rosa, con suola a contrasto e logo décor.

Incontri, progetti, trasversalità, la nuova era marchesiana

Il giro di boa dei dieci anni porta sempre delle novità ed è quello che è stato presentato qualche giorno fa a Bonvesin de la Riva, riferendoci all’Accademia Gualtiero Marchesi.
Era il 2014 quando il Maestro Gualtiero Marchesi, che già aveva creato nel 2010 la Fondazione Gualtiero Marchesi, decise di fondare una Accademia che portasse il suo nome che fosse non solo un luogo fisico di formazione, ma soprattutto una realtà votata al confronto culturale multidisciplinare.
A dieci anni dalla sua nascita, Accademia, forte del lascito morale del suo fondatore, rinnova l’obiettivo di essere non solo realtà viva e proattiva, ma soprattutto esempio culturale, morale e professionale del settore in totale armonia con quello che era il pensiero del suo fondatore. 
Dice Enrico Dandolo, Ceo del Gruppo Gualtiero Marchesi: ‘Ci siamo fermati a riflettere per capire quale potesse essere il nostro ruolo in un momento complesso come questo. La risposta l’abbiamo trovata nel pensiero stesso di Marchesi e nella conseguente consapevolezza che Accademia debba essere campo di confronto e volano di crescita del comparto. Una realtà che deve assurgere a luogo deputato a mettere in campo progetti e attività al completo servizio della cultura di settore nelle sue manifestazioni più alte e riconosciute, evolvendo il concetto tradizionale di scuola che pure permarrà e si svilupperà come attività. Guardiamo all’Italia ma anche all’estero senza porci limiti, ma sempre coerentemente con il nostro DNA’.
Incontri, progetti, trasversalità e un ‘Comitato di indirizzo’ che sia tavolo permanente di lavoro, sono ingredienti che costituiscono la nuova linfa della storica istituzione voluta dal Maestro indiscusso della cucina italiana.
Concretamente gli storici appuntamenti del martedì di Bonvesin de la Riva, che finora avevano fatto incontrare la cultura, arte, cucina e musica alla Fondazione, in occasione del decennale di Accademia si trasformano in talk multivoce andando nella direzione del confronto allargato su temi di attualità con riflessioni che sempre partono dal cibo e dalla cucina, per arrivare alla riprogettazione dei tour mondiali dedicati alla cucina marchesiana. 
Carla Icardi, direttore Divisione Food di MNcomm e da gennaio anche Direttore di Accademia Gualtiero Marchesi così si pronuncia: Crediamo fermamente che il comparto abbia, oggi più che mai, bisogno di una realtà super partes di assoluta credibilità ed eccellenza che stimoli il confronto al di là delle sterili dichiarazioni programmatiche. Con Enrico abbiamo subito concordato che ripartire e crescere non poteva avvenire se non con ‘compagni di strada’ vecchi e nuovi autorevoli, in grado di apportare linfa e idee e che fossero rappresentanti di quella trasversalità di pensiero che riteniamo imprescindibile. Per questo abbiamo creato un ‘Comitato di indirizzo’ di cui fanno anche parte i ‘ragazzi di Bonvesin de La Riva (i primi allievi del Maestro ndr) Andrea Berton, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Pietro Leemann, Antonio Ghilardi. Consapevoli della necessità di una visione allargata che comprenda anche tutti i temi della comunicazione a loro abbiamo affiancato personaggi di spicco di professionalità ‘altre’ ma vitali per un progetto e una visione come la nostra: Maddalena Fossati, direttore di Cucina Italiana e Traveller e Chiara Maci divulgatrice enogastronomica e grande esperta di comunicazione sul digital. La stessa eccellenza la stiamo cercando nei partner istituzionali e nelle aziende da coinvolgere. Focus speciale sulle nuove generazioni e sulla tutela e valorizzazione della nostra cucina ’. 
I martedì di Bonvesin de la Riva della Fondazione Gualtiero Marchesi assumono un format nuovo con il rinnovato obiettivo di essere luogo di riflessione e condivisione culturale, morale e professionale in totale armonia con il pensiero del suo fondatore. 
‘La cucina non è un fine, ma è un mezzo” diceva il Maestro, e con questo spirito gli incontri partiranno dal cibo per riflettere su temi più ampi e di estrema attualità grazie anche alla partecipazione in ogni panel di figure rappresentative della cultura, del giornalismo, della comunicazione, del mondo imprenditoriale e della cucina. 
Cenni di storia
Una data da non dimenticare,19 marzo 2010, Gualtiero Marchesi compie ottant’anni e decide che è venuto il momento di organizzare i l futuro di tutte le attività che si riferiscono e si riferiranno al suo nome: crea quindi la Fondazione Gualtiero Marchesi. La sede ideale della Fondazione sarebbe stata per il Maestro la Scuola di cui era all’epoca Rettore e non fu felice quando da tale scuola venne il rifiuto di ospitare la Fondazione e, in particolare, di doverne accettare nel futuro un controllo o anche solo un indirizzo. Avvenne quindi che nel 2014 Marchesi decise di creare la “sua” Accademia, perché si rese conto che solo in questa scuola avrebbe potuto decidere liberamente i piani di formazione e la scelta dei docenti, senza compromessi. L’Accademia Gualtiero Marchesi si può avvalere, per i suoi primi vent’anni di vita, unicamente di docenti accreditati personalmente dal Maestro che ha trasferito ai docenti stessi il compito di nominare i loro successori.

Ritorno al futuro

È nel giugno 2014 che si inaugura a Milano, nella storica via Bonvesin de la Riva, la prima sede dell’Accademia Gualtiero Marchesi, un luogo di studio, di apprendimento e di sperimentazione dove formare i cuochi e divulgare i principi di una sana alimentazione, dove la cucina e l’arte, in tutte le sue manifestazioni, dalla musica alla scultura, alla pittura, all’architettura, al teatro… potranno contribuire alla definizione del buono e del bello. In particolare, l’Accademia offre vari livelli di formazione ai cuochi, che conoscono già i fondamentali e desiderano affinare le proprie competenze, mettendosi in gioco al di là della semplice bravura, la possibilità di intraprendere un percorso dove accanto al modo di cucinare si intravede anche il senso della cucina.

L’Accademia svolge quindi un ruolo fondamentale per raggiungere la totale padronanza delle tecniche e proseguire quindi un percorso di approfondimento e di raffinamento delle proprie capacità personali.
È l’occasione, per Marchesi, di interpretare ancora di più il ruolo di maestro, formando dei cuochi che, a loro volta, saranno in grado di insegnare, guidando la brigata di cucina con mano sicura e soprattutto con immaginazione. Cuochi di talento e non semplici creativi
«La cucina non è un fine è un mezzo. È uno dei linguaggi con cui parlare a sé stessi e al mondo – afferma Gualtiero Marchesi – e per raggiungere questa dimensione, bisogna passare dalla condizione, imprescindibile, di esecutore a quella più indefinibile e profonda di compositore».